Il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) si è recentemente espresso sulla prescrizione dei farmaci sospensori della pubertà per gli adolescenti trans come la triptorelina – su cui c’era stato un lungo dibattito – con la raccomandazione di riservarne l’uso al solo ambito sperimentale.
La decisione fa seguito al divieto di somministrazione ai minori di 18 anni stabilito in Gran Bretagna, e reso permanente lo scorso dicembre perché le terapie sono considerate un “rischio inaccettabile per la sicurezza”, in base al rapporto Cass.
Elisabetta Ferrari, attivista e co-fondatrice di GenderLens, associazione di genitori di giovani persone trans dichiara ad Agenda17: ‘noi contestiamo il parere del Cnb perché non chiarisce gli effetti rischi-benefici dei sospensori della pubertà ma richiede un ulteriore studio sull’uso della triptorelina. È molto evidente che questo significa andare verso un blocco della somministrazione a discapito delle giovani persone e delle famiglie, che si trovano attualmente in uno stato di profonda frustrazione e angoscia perché non sanno se potranno continuare le terapie che hanno già iniziato.
Tendenze neo conservatrici
L’uso della triptorelina in Italia era consentito in forma off label da una determina dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) del 2019, che recepiva le indicazioni di un parere del Cnb del 2018.
Il Comitato ha ora evidenziato, probabilmente anche a seguito della decisione inglese, la necessità che il Ministero della salute conduca studi clinici indipendenti di qualità superiori a quelli attualmente condotti.
Il Cnb considera infatti insufficienti i dati scientifici sull’efficacia e i rischi associati e il ricorso ai farmaci bloccanti della pubertà è ammesso solo “nei casi in cui l’assistenza psicologica, psicoterapeutica, psichiatrica non sia risolutiva”, anche se gli studi esistono già e sono ventennali come gli standard di cura della World Professional Association for Transgender Health (WPATH) e SOC8 che raccomandano l’uso della triptorelina nei casi che ne necessitano come farmaci salva-vita.
Il Comitato ha espresso inoltre la raccomandazione che “le valutazioni cliniche siano multidisciplinari e la prescrizione della triptorelina avvenga esclusivamente a seguito della constatata inefficacia di un percorso psicoterapeutico/psicologico, ed eventualmente psichiatrico.”
“L’accessibilità alla triptorelina è di fatto già negata – sottolinea Ferrari – e si ritorna così a politiche che erano in essere decenni fa, fortemente patologizzanti e psichiatrizzanti. Torniamo all’idea che l’esperienza trans sia una questione di malattia mentale grave.
È importante ricordare che il Cnb è stato rinnovato nel 2022 e la sua espressione di maggioranza è fortemente neo-cattolica.
Tutti i pareri espressi finora vanno contro ogni possibile riconoscimento dell’auto-determinazione delle persone. In questo caso, il Cnb ha deciso di seguire le orme dei Paesi più conservatori e in particolare il rapporto Cass del Sistema sanitario inglese, che è stato fortemente criticato dalle maggiori società scientifiche internazionali tra cui la Società di endocrinologia americana, l’Associazione americana di pediatria e la World Professional Association for Transgender Health (WPATH).’
Cosa sta succedendo negli altri Paesi europei
Nel contesto di un intenso dibattito medico sul crescente numero di adolescenti che si identificano con un sesso diverso da quello biologico, nei mesi scorsi diversi Paesi europei hanno limitato l’uso dei sospensori della pubertà, citando prove insufficienti sui benefici per le giovani persone e sui potenziali effetti a lungo termine.
In Gran Bretagna andrà comunque avanti la sperimentazione clinica e il divieto sarà poi rivisto nel 2027, alla luce di eventuali nuove prove che emergeranno.
Anche Paesi come Svezia, Danimarca, Francia e Norvegia hanno deciso la limitazione all’uso di sperimentazione clinica o in circostanze eccezionali. In Danimarca e in Finlandia invece si darà priorità alla consulenza e ai servizi di supporto rispetto agli interventi medici per le giovani persone transgender.
In Belgio, Spagna, Paesi Bassi viene contestato il rapporto Cass e le terapie farmacologiche sono disponibili attraverso cure specialistiche e avvalorano l’importanza dei sospensori della pubertà per il benessere psico-fisico, perché sono considerati salva-vite.
Una ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata sulla rivista scientifica Nature Human Behavior ha evidenziato un aumento del 72% nei tentativi di suicidi da parte di giovani persone tra i 13 e i 17 anni negli Stati dove sono cambiate le leggi in senso restrittivo e emanate leggi anti-transgender.
Mentre l’uso dei sospensori della pubertà negli adolescenti viene limitato in molti Paesi europei, anche le cure mediche di conferma del genere per adulti transgender vengono progressivamente limitate e sono richieste relazioni psichiatriche come parte di una più ampia spinta contro i diritti LGBTQ+.
Articolo aggiornato il 13 gennaio 2025.