Il Ministero della salute pubblica afghano ha decretato che la formazione femminile negli istituti di scienze della salute è “sospesa in tutto l’Afghanistan fino a nuovo avviso.”
I corsi di ostetricia, infermieristica e fisioterapia erano l’ultima possibilità di istruzione offerta alle studentesse afghane dal Governo dei talebani, che dal 2022 ha vietato l’accesso all’università alle donne e alla scuola oltre il sesto grado.
La Missione di assistenza delle Nazioni unite in Afghanistan (United Nations Assistance Mission in Afghanistan, UNAMA) ha lanciato l’allarme sull’impatto drammatico che questa decisione avrà sul sistema sanitario e sulla salute delle donne afghane, che per le rigide regole islamiche vigenti non possono essere visitate da personale sanitario maschile.
Secondo l’Agenzia delle Nazioni unite per la salute sessuale e riproduttiva (United Nations Fund for Population Activities, UNFPA) il Paese avrebbe urgente bisogno di altre 18mila ostetriche qualificate per soddisfare la domanda di assistenza al parto, considerato il tasso di mortalità infantile tra i più alti al Mondo, oltre alle migliaia di donne che muoiono ogni anno per cause legate alla gravidanza, la maggior parte delle quali può essere facilmente prevenuta.
Come testimoniato dall’Associazione rivoluzionaria delle donne afghane (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan, RAWA), la resistenza alle direttive che impediscono l’istruzione alle donne continua con le scuole clandestine che hanno luogo in case private dove le ragazze studiano materie scientifiche e ricevono un’educazione alla salute.