Al 7 ottobre 2024, a distanza di un anno dall’inizio dell’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano aveva ucciso 42mila palestinesi, tra cui oltre 13.300 bambini, e feriti oltre 97mila.
“Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza” è il titolo del rapporto di Amnesty International: oltre a morti e feriti, infatti, Israele ha anche forzatamente sfollato circa 1,9 milioni di palestinesi, il 90% degli abitanti di Gaza, almeno una volta. Queste persone si sono trovate a vivere in condizioni precarie che le sottopongono spesso a morte lenta e calcolata.
Israele ha poi ostacolato l’importazione di beni primari e aiuti umanitari, sottoposto migliaia di palestinesi di Gaza a detenzione in incommunicado (senza contatto con l’esterno) e trattamenti inumani e degradanti che hanno causato almeno 53 morti fino ad agosto.
Il territorio è stato inoltre reso inabitabile. A giugno 2024, circa il 63% dei campi coltivati permanenti e dei terreni arabili mostravano un significativo declino in termini di salute e densità. A gennaio, quasi l’84% delle strutture sanitarie e il 57% di quelle idriche avevano subito danni o distruzioni.