Il 5 novembre si è chiuso il secondo ciclo della campagna di vaccinazione contro la polio nella Striscia di Gaza, con un totale di 556.774 bambini sotto i dieci anni che sono stati vaccinati con una seconda dose di vaccino antipolio e 448.425 bambini tra i due e i dieci anni che hanno ricevuto la vitamina A, dopo le tre fasi condotte nelle ultime settimane. Ma alcune aree rimangono inaccessibili, e lì la copertura è insufficiente.
Lo comunicano il Fondo delle Nazioni unite per l‘infanzia (UNICEF) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che aggiungono che “ circa il 94% della popolazione target di 591.714 bambini sotto i 10 anni ha ricevuto la seconda dose di vaccino antipolio ( nOPV2) in tutta la Striscia di Gaza, un risultato notevole date le circostanze estremamente difficili in cui è stata condotta la campagna.”
La decisione di tentare di ultimare la campagna vaccinale dopo la sospensione forzata dovuta agli attacchi israeliani nel Nord della Striscia, era stata presa dal comitato tecnico, composto dal Ministero della sanità palestinese, dall’OMS, dall’UNICEF e dall’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), nonostante la debolezza dell’ Onu e l’UNWRA sia stata recentementge messa al bando dal parlamento israeliano.
Termina così questo secondo ciclo della campagna di vaccinazione antipolio lanciata nel settembre 2024. Anche questo ciclo si è svolto in tre fasi nelle zone centrali, meridionali e settentrionali di Gaza, nell’ambito di pause umanitarie specifiche per ogni area.
Mentre le prime due fasi si sono svolte come previsto, e la campagna ha raggiunto il 103% e il 91% di copertura rispettivamente nella zona centrale e meridionale di Gaza, nel nord di Gaza la terza fase ha dovuto essere temporaneamente rinviata il 23 ottobre a causa degli intensi bombardamenti, degli sfollamenti di massa, della mancanza di pause umanitarie e di accesso garantiti.
Secondo i dati preliminari è stato raggiunto circa l’88% di copertura, e si stima che 7.000-10.000 bambini in aree inaccessibili come Jabalia, Beit Lahiya e Beit Hanoun rimangano non vaccinati e vulnerabili al poliovirus con il possibile rischio di un’ulteriore diffusione del poliovirus nella Striscia di Gaza e nei Paesi vicini. La copertura vaccinale minima, ricorda l’UNICEF, per fermare la circolazione del ceppo di polio che colpisce Gaza è del 90% in ogni comunità.