Nella foto di Ove Hoegh-Guldberg, biologo e scienziato del clima specializzato in barriere coralline, le elevate temperature del Mar dei Coralli registrate da febbraio ad aprile 2024 hanno causato il quinto evento di sbiancamento esteso in otto anni.
Un recente studio pubblicato su Nature ha lanciato l’allarme sullo sbiancamento della Grande barriera corallina in Australia avvenuto tra il 2016 e il 2024 e causato dalle più alte temperature dell’Oceano Pacifico negli ultimi quattro secoli.
La Grande barriera corallina è il sistema di barriera corallina più esteso della Terra e ospita una straordinaria biodiversità tra cui oltre 400 tipi di coralli, 1.500 specie di pesci e 4.000 tipi di molluschi oltre a tartarughe e mammiferi come i dugonghi in via di estinzione.
Le temperature estreme registrate nel periodo gennaio-marzo nel 2024, 2017 e 2020 sono state le più elevate degli ultimi 400 anni, superando il limite di incertezza del 95° percentile del massimo ricostruito per il periodo pre-1900.
La Grande barriera corallina ha subito cinque eventi di sbiancamento estesi nelle ultime nove estati. Lo sbiancamento si verifica quando i coralli diventano così stressati dal calore da espellere i minuscoli organismi che vivono nei loro tessuti e che conferiscono al corallo parte del suo colore, contribuendo ad alimentare il suo metabolismo.
In eventi di sbiancamento lieve, i coralli possono riprendersi ma negli eventi più recenti molti coralli sono morti. La probabilità dello sbiancamento indotto dalla temperatura è un fattore determinante per il futuro della Grande barriera corallina, ma non è chiaro quali saranno le condizioni a lungo termine.
L’analisi dei modelli climatici indica come l’influenza umana sul sistema climatico sia responsabile del rapido riscaldamento degli ultimi decenni e lo sbiancamento dei coralli è uno dei tipping points, ovvero i punti di crisi irreversibile dei sistemi naturali investiti dal cambiamento climatico di cui abbiamo scritto nel precedente articolo.
Come conclude lo studio di Nature continuare sulla traiettoria attuale minaccerebbe ulteriormente la funzione ecologica e l’eccezionale valore universale di una delle più grandi meraviglie naturali della Terra.