Continua nel Regno Unito il dibattito sulle terapie farmacologiche utilizzate come sospensori transitori della pubertà negli adolescenti transgender. Mentre da un lato a fine luglio l’Alta corte di giustizia inglese ha confermato il bando alle terapie imposto dal precedente governo conservatore con un provvedimento di emergenza sulla base del Rapporto Cass, la British Medical Association (l’associazione dei medici inglesi) ha fatto richiesta che le terapie possano essere riprese per i minori di 18 anni.
Il Rapporto Cass, commissionato dal Servizio sanitario nazionale inglese (National Health Service – NHS England), è stato condotto dalla pediatra Hilary Cass nel corso di quattro anni e aveva evidenziato una mancanza di prove sulla sicurezza e l’efficacia dei farmaci bloccanti della pubertà come la triptorelina, utilizzati sui minori per la gestione dell’incongruenza di genere. Secondo il rapporto, che ha preso in esame oltre 237 studi scientifici da 18 Paesi, non ci sono prove sufficienti per affermare che questi farmaci portino benefici dal punto di vista psicologico e ha raccomandato un maggior ricorso alla psicoterapia.
Sia la British Medical Association che la prestigiosa Yale Medical School hanno fortemente criticato la metodologia e l’interpretazione dei dati scientifici contenuti nel Rapporto Cass che a loro parere rivela profonde incomprensioni delle prove di base e delle questioni cliniche in questione. L’associazione dei medici inglese condurrà una valutazione approfondita del Rapporto Cass che sarà pubblicata entro la fine dell’anno
Ricordiamo come in Italia sia stato istituito un tavolo tecnico di approfondimento in materia di trattamento della disforia di genere presso l’Ufficio di gabinetto del Ministero della salute per la valutazione delle linee guida che già comprendono alcune delle indicazioni contenute nel Rapporto Cass.