A Gaza la guerra e la fame colpiscono duramente, la carestia è imminente nel Nord si prevede che diventerà più severa durante il periodo da metà marzo a luglio prossimo.
Secondo i dati forniti dalla Integrated Food Security Phase Classification (IPC) Special Brief, la situazione alimentare raggiungerà il Livello 5 di catastrofe alimentare alla fine del mese di maggio se non si arriverà a un immediato cessate il fuoco e se non sarà garantito un accesso prolungato alla fornitura di servizi essenziali alla popolazione.
L’intera popolazione della Striscia di Gaza, 2.23 milioni di persone, sta affrontando livelli elevati di insicurezza alimentare e la soglia di carestia acuta delle famiglie è già stata ampiamente superata. Gli ultimi dati dimostrano una tendenza in forte aumento di casi di malnutrizione acuta e un aumento della mortalità collegata.
Il documento dell’IPC riporta che le ragioni di questa grave carestia sono le ostilità prolungate degli ultimi cinque mesi, l’assedio diffuso della popolazione, le intense e continue operazioni militari che hanno causato oltre 31mila morti e 73mila feriti, lo sfollamento di circa 1,9 milioni di persone, la distruzione di oltre la metà degli edifici e delle infrastrutture indispensabili alla sopravvivenza, alla fornitura di cibo, alla sanità e ai sistemi idrici.
Le organizzazioni umanitarie denunciano il blocco degli aiuti
L’accesso umanitario estremamente limitato verso e all’interno della Striscia di Gaza continua a ostacolare la sicurezza e la fornitura di assistenza umanitaria delle organizzazioni non governative, fondamentale per la prevenzione e la risposta all’imminente carestia.
In un report del 15 marzo Oxfam ha dichiarato che Israele sta usando la burocrazia per ostacolare ‘deliberatamente’ gli aiuti diretti a Gaza. Da parte sua, Israele ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) di non emettere ordini di emergenza per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza per far fronte all’incombente carestia, respingendo la richiesta del Sudafrica in tal senso.