La mediazione per la pace è ancora possibile. Il nostro Paese può giocare un ruolo importante: ne ha le capacità e il modello è la Svizzera La proposta lanciata al Festival della diplomazia dall’associazione 3IM, con il supporto della Rete delle università per la pace

La mediazione per la pace è ancora possibile. Il nostro Paese può giocare un ruolo importante: ne ha le capacità e il modello è la Svizzera

La proposta lanciata al Festival della diplomazia dall’associazione 3IM, con il supporto della Rete delle università per la pace

“C’è sempre spazio per soluzioni diplomatiche anche quando la situazione è estremamente polarizzata. E anche quando lo spazio sembra pressoché inesistente, è doveroso tenere aperti i canali diplomatici per poter agire tempestivamente quando se ne presenta l’occasione.” Parte da questo presupposto Gabriella Arcadu, cofondatrice di 3IM (Italian Initiative for International Mediation) per spiegare il progetto che l’associazione, recentemente costituita, intende portare avanti per favorire un ruolo significativo del nostro Paese nei processi di mediazione internazionale e lanciare l’incontro che si terrà (anche in streaming) domani alle ore 14:30  sul tema “Mediation in international contexts: which role for Italy?” nell’ambito del Festival della Diplomazia in corso a Roma. 

3IM è nata nel 2022 e l’evento di domani è sostenuto dal Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze, dalla Rete università per la pace (RUNI) e Rete mediterranea di donne mediatrici (Mediterranean Women Mediators Network -MWMN).

Nella situazione attuale, in cui i conflitti possono sfuggire di mano alla politica, il sistema internazionale non è più in grado di controllare una nuova rincorsa agli armamenti nucleari e l’Europa è  sempre più debole e succube delle politiche USA “la diplomazia – dichiara Arcadu ad Agenda17 – riesce ad avere un peso se e quando individua dei percorsi che possono portare a un ‘end state‘ sufficientemente rispettoso degli interessi delle parti in causa da poter essere oggetto di negoziato. È fondamentale sapere dove si vuole andare, cosa non semplice in situazioni che paiono politicamente, emotivamente e militarmente ‘intrattabili‘ “.

Il Festival della diplomazia e la proposta di 3IM per l’Italia

L’occasione per affrontare questi temi e il ruolo che il nostro Paese può giocare è offerta dal XIV edizione del Festival della diplomazia (19-27 ottobre),  che propone una vasta offerta di conferenze, dibattiti, presentazioni in cui il mondo della diplomazia si confronta con università, aziende e istituzioni pubbliche e private, società civile per conoscere e interpretare le dinamiche e gli interessi in gioco. 

La domanda di fondo a cui il Festival intende contribuire a rispondere  è quali sono le azioni da intraprendere per governare e affrontare i cambiamenti che ci attendono alla luce delle crisi emerse a seguito della pandemia, della aggressione all’Ucraina e delle guerre in corso con particolare attenzione all’ “inarrestabile spinta verso l’adozione e l’adesione a nuove modalità operative dettate dalla tecnologia e in particolare dagli algoritmi”.

È In questo contesto che 3IM intende lanciare il ruolo del nostro Paese, guardando alle esperienze positive dei Paesi del Nord Europa, alla Svizzera in particolare, Paesi che hanno professionalizzato i propri attori di politica estera in campi quali la facilitazione del dialogo, la mediazione dei conflitti e costruzione della pace, costruito una rete fruttuosa tra attori governativi e non governativi sostenendo gli sforzi internazionali di mediazione della pace.

L’obiettivo è creare anche nel nostro Paese uno spazio di dialogo e scambio nella ricerca sui temi della mediazione, rafforzare le risorse di mediazione esistenti, coadiuvare lo sviluppo di politiche mirate a rafforzare le capacità degli attori governativi e non governativi italiani impegnati in processi di mediazione internazionale e negli sforzi di pace.

“L’Italia – secondo Arcadu – può dare supporto a iniziative già in essere, agendo di concerto alle istituzioni Europe oppure farsi promotrice di iniziative dove, per ragioni storiche o economiche, si trovi in una posizione privilegiata per parlare agli attori statali e non coinvolti in un conflitto. In questo progetto, il contesto Europeo resta essenziale.

Ci sono molte competenze in Italia, e di altissimo livello, e ci conosciamo ancora poco – sottolinea la cofondatrice-. 3IM vuole essere un modo per conoscersi e riconoscersi ed esplorare insieme le potenzialità che ci sono. 

In secondo luogo vogliamo prendere spunto da chi questo percorso lo sta già facendo o lo ha già fatto, come la Svizzera o i Paesi del nord Europa che hanno un ‘sistema Mediazione’ che vede agire in modo organico istituzioni governative e non, e che, così facendo, hanno acquisito un ruolo di rilievo nell’ambito della mediazione internazionale.”  

Temi e partecipanti al panel “Mediation in international contexts: which role for Italy?”

Il dialogo fra i partecipanti  cercherà di rispondere alle seguenti domande:

– Cosa si può imparare dalle esperienze di altri paesi, come ad esempio la Svizzera, sulla mediazione e sugli sforzi di costruzione della pace? Quali passi sono stati compiuti per costruire una solida collaborazione governativa/non governativa?

– Quali lezioni si possono imparare dalla mediazione della pace e dagli sforzi di costruzione della pace condotti da organizzazioni internazionali e ONG?

– In che modo la diplomazia umanitaria può contribuire agli sforzi sostenibili e a lungo termine per la pace e lo sviluppo?

– Ci sono passi o raccomandazioni che potrebbero essere applicati nel contesto italiano per rafforzare ulteriormente le sue capacità e il suo profilo di mediazione e costruzione della pace?

L’ ambasciatore Lamberto Zannier, esperto di Alto livello presso l’Assemblea parlamentare dell’OSCE, sarà il relatore principale.

Ambasciatore Lamberto Zannier (© wikipedia)


Parteciperanno alla discussione: l’ambasciatore Thomas Greminger, direttore del Centro per la politica di sicurezza di Ginevra, Anna Cervi, membro del Mediterranean Women Mediators Network e una delle fondatrici di 3IM e Simone Ceresa, direttore di programma per l’organizzazione tedesca CSSP (Berlin Center of Integrative Mediation). La moderazione è affidata a Costanza Spocci, giornalista, conduttrice e redattrice di Radio3 Mondo.

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