Istat, quanto siamo lontani dal traguardo dell’uguaglianza di genere L’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’Onu misurato secondo dieci parametri

Istat, quanto siamo lontani dal traguardo dell’uguaglianza di genere

L’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’Onu misurato secondo dieci parametri

L’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha redatto anche quest’anno il rapporto SDGs 2023 (Sustainable Development Goals) per illustrare la situazione attuale del nostro Paese rispetto ai 17 obiettivi nell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu). Per quanto riguarda l’obiettivo 5, riportiamo l’andamento di alcuni parametri da noi già considerati un anno fa.

Permane il problema strutturale della violenza di genere

Dopo il picco di chiamate al numero verde 1522 per le donne vittime di violenza e stalking durante il periodo pandemico, nel 2022 si è registrato un calo (38,2 chiamate ogni 100mila donne), anche se non tale da raggiungere i livelli pre-pandemia. È in aumento il numero di donne giovani (18-24 anni) e minorenni che si rivolgono al numero verde. La tipologia di violenza più segnalata rimane quella psicologica, seguita da minacce, violenza fisica, economica e sessuale.

In quasi il 90% dei casi l’autore della violenza è il partner, l’ex partner o un familiare. Questi sono anche responsabili dell’84% dei femminicidi. Lo scorso anno sono state uccise 119 donne, tre in più rispetto al 2021, nonostante alcune di loro avessero sporto denuncia contro il maltrattante. Il tasso medio di copertura di centri antiviolenza (307) e case rifugio (337) è in aumento (2,39 servizi ogni 100mila donne nel 2021), anche se rimane disparità fra Nord (2,88) e Sud (1,90). 

Il tasso di occupazione diminuisce mentre aumenta la rappresentanza politica ed economica

Il rapporto tra il tasso di occupazione delle madri di 25-49 anni con figli piccoli e quello delle donne senza figli, già peggiorato durante la pandemia, nel 2022 scende al 72,4% (il valore di parità sarebbe 100%). La differenza si riduce se le madri hanno un livello di istruzione elevato (91,5%), mentre aumenta per le donne straniere (48,2%). La distribuzione del lavoro domestico e di cura all’interno delle coppie è migliorata rispetto a dieci anni fa, anche se l’indice di asimmetria rimane stabile rispetto al 2021 (61,6%, rispetto a un valore ideale di 50%) e risulta peggiore al Sud (67,5%).

Le percentuali di donne presenti nel Parlamento (33,7% nel 2022) e nei Consigli regionali (23,5% nel 2023) sono in aumento rispetto a dieci anni prima, anche se la rappresentanza femminile è diminuita alle elezioni nazionali di settembre 2022. Continua a crescere anche la percentuale di donne negli organi di amministrazione delle società quotate in borsa (42,9%), avvicinandosi all’obiettivo del 45% fissato dalla Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026
Infine, il tasso di interruzione volontaria di gravidanza continua a diminuire (5,3 per 1000 donne nel 2021), grazie alla maggiore consapevolezza sulla procreazione responsabile e alla diffusione della contraccezione, che devono partire dall’educazione sessuale nelle scuole. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sta attualmente valutando la gratuità della pillola contraccettiva.

Fonte: Rapporto ISTAT – SDGs 2023 – Scheda GOAL – Rilevamenti su territorio nazionale (© https://www.agenda17.it/)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *