“In un questa fase storica in cui la crisi ambientale è diventata una sfida complessa, è importante concentrare l’attenzione sul soggetto fiume Po perché generalmente il turismo viene visto come una ‘soluzione di piccola portata’, secondaria rispetto alla considerazione che si assegna ai grandi progetti infrastrutturali e ingegneristici sui quali si concentra l’attenzione delle istituzioni e delle classi dirigenti, le quali spesso ignorano che da almeno vent’ anni il turismo è la più grande industria globale, per numero di persone (come addetti o come fruitori), per fatturati e per paesi del mondo coinvolti.” Parte da questo assunto Gianfranco Franz, docente Unife di Politiche per la sostenibilità e lo sviluppo integrale e Progettazione di itinerari turistici sostenibili, per presentare i risultati del progetto “Fer_MaTi al Po: Il Fiume Po e i suoi turismi da Ferrara a Mantova”. Il lavoro, recentemente presentato a Unife, individua nello slow tourism un’ulteriore aggiunta alle precauzioni che quotidianamente prendiamo per difendere l’ambiente: un viaggio dove la coscienza non va in vacanza.
Turismo lento
“Fer_Ma_Ti al Po: Il Fiume Po e i suoi turismi da Ferrara a Mantova” è stato realizzato all’interno del corso di ‘Progettazione culturale per turismi sostenibili’ dell’Università di Ferrara, ed è finalizzato all’analisi dei fattori che caratterizzano e influenzano il turismo nei territori tra Ferrara e Mantova, concentrando l’attenzione sui territori attigui al fiume Po.
Lo slow tourism è un fenomeno dei nostri giorni che prevede un viaggio appunto “lento”, una vacanza che consiste nella scoperta dei luoghi in modo pacifico e calmo in un’idea lontana dai ritmi che la vita quotidiana in città prevede.
Il principio del rispetto dell’ambiente è osservato nell’aspetto tecnico del trasporto: chi viaggia in questo modo pianifica attentamente le tappe dell’itinerario per limitare l’impatto del proprio viaggio sull’ambiente; a piedi o in barca, in bicicletta o in trenino o ancora a cavallo, il turista scopre le meraviglie di un territorio tra terra e acqua anche se la bicicletta è il mezzo prediletto da questi per poter godere di immagini inconsuete in tutta serenità.
È perciò importante la promozione e l’attuazione di progetti che valorizzino questo territorio “nascosto”; questo tipo di turismo ha un’importanza culturale ma anche economica: i cicloturisti ad esempio, risparmiando sui mezzi di trasporto sono più inclini a spendere nell’alloggio e fare acquisti in loco. Si tratta di un turismo che si identifica con la destinazione e dove il turista non è “spettatore”, ma diventa viaggiatore.
Tante possibilità di turismo bello e sostenibile lungo il Po da Mantova a Ferrara
Il Grande Delta (da Mantova a Ferrara, comprendendo i territori del Po delle province di Reggio Emilia e di Modena e, soprattutto, quelli di Rovigo) e le due città patrimonio UNESCO mostrano la straordinaria varietà eno-gastronomica presente, e rendono possibili tanti tipo di turismo, come quello fluviale, quelli sportivi e i turismi lenti (i cammini, le ippovie e le ciclovie).
Immaginare e pianificare un turismo sul e del Po, valorizzando i centri e i patrimoni ‘minori’, diventa oggi lo strumento per innovare e produrre nuove alleanze territoriali all’insegna di cultura, storia e bio-diversità umana e naturale; e anche per proteggere con maggiore efficacia un fiume sofferente, sfruttato fino all’abuso.
Da Goro e Mesola a Comacchio, da Ravenna a Cervia, sono centinaia le escursioni proposte per vivere a ritmo slow la natura a volte incontaminata dei luoghi; si possono aggiungere laboratori didattici, visite guidate, esperienze di birdwatching, eventi sportivi e molto altro ancora. Il viaggio in bicicletta, con ritmi lenti e seguendo a volte percorsi inusuali, è dunque il modo migliore per un’esperienza a stretto contatto con i luoghi che si visitano, sentendone gli odori, percependone i suoni, interagendo con gli abitanti, vivendo cioè un’esperienza autentica e irripetibile. La natura dei fiumi e delle golene, le lagune, le valli, le oasi naturalistiche del Parco del Delta del Po, poco lontani dai centri storici come Ferrara, Ravenna, Mantova, Venezia, Comacchio, le ville e residenze di epoca estense, offrono moltissime possibilità di visita.
Un altro modo per vivere il turismo sostenibile è la ippovia. Engea (Ente nazionale guide equestri ambientali) propone itinerari suggestivi, alla scoperta di luoghi di interesse storico e culturale e ricchi di flora e fauna, senza tralasciare l’enogastronomia legata ai territori attraversati. In Emilia Romagna esiste l’Ippovia ferrarese lungo la quale si ripercorre a cavallo il Delta del Po, lo storico fiume che da sempre condiziona la vita dell’uomo. Il suo territorio è magico e la sua sentieristica riserva, a ogni ansa e canneto, uno spettacolo di flora e fauna impareggiabili. Questa ippovia mette in contatto la città di Ferrara con Verona, congiungendo così Po e Adige. Un itinerario di 86 km con difficoltà medio-bassa con punti di sosta in agriturismo, aziende agricole e alberghi.
Il Delta del Po e il Parco regionale
Il Delta del Po – in larga parte ricadente nel Parco regionale del Delta del Po – è un luogo particolare, in cui il rapporto dell’uomo con la natura ha assunto sfumature uniche; l’ingegno dell’uomo ha modificato l’ambiente delle valli creando le condizioni necessarie per vivere dei prodotti di questa terra.
La foce del fiume è abitata sin dalla Preistoria, ma solo gli interventi di bonifica del primo dopoguerra hanno radicalmente cambiato il rapporto dell’uomo con la natura circostante, creando una sinergia che ha prodotto tante piccole storie di eccellenza imprenditoriale, gastronomiche e alberghiere. Il turismo culturale e paesaggistico che si possono praticare in territori come questi rappresentano una rilevante risorsa economica: la ristorazione tipica diventa a sua volta sostegno di una pesca e un’agricoltura sostenibili.
Il Delta del Po in questo può utilizzare il format “albergo diffuso” per le sue caratteristiche territoriali, per i patrimoni culturali e ambientali diffusi e per la varietà enogastronomica di prodotti a Indicazione geografica protetta e Denominazione di origine protetta .
Nel 1999 la porzione ferrarese del territorio del parco è stata inserita nel sito Unesco come Patrimonio dell’Umanità “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po”.
Il Parco opera per la tutela della biodiversità attraverso l’esecuzione di numerosi studi scientifici e indagini per aumentare le conoscenze naturalistiche ed è impegnato ad insegnare il valore della biodiversità alle nuove generazioni.
La Carta europea del turismo sostenibile del Delta del Po è un riconoscimento e un impegno
Nel 2021 la Riserva della biosfera Delta del Po e i due Parchi regionali del Delta del Po (Veneto e Emiliano-Romagnolo) hanno ottenuto la Carta europea del turismo sostenibile (Cets), importante riconoscimento che EUROPARC (Associazione europea delle aree protette) conferisce ai territori maggiormente impegnati per ridurre gli impatti ambientali connessi al turismo e perseguire lo sviluppo sostenibile.
La Carta Europea per il turismo Sostenibile nelle aree protette è uno strumento metodologico volontario che consente la gestione del turismo in forma sostenibile nelle aree protette. Il riconoscimento, che ha valore internazionale, non è solo un impegno per migliorare il turismo sostenibile, ma anche l’attuazione di concrete azioni realizzate da parte di soggetti pubblici e privati, comprese in un articolato Piano d’azione.