Marcia degli agricoltori: “Stop ai pesticidi”, ma le Regioni chiedono deroghe ai divieti europei Si mette a rischio la salute dei bambini per tutelare i vitigni. Meglio prevenzione e diversificazione colturale

Marcia degli agricoltori: “Stop ai pesticidi”, ma le Regioni chiedono deroghe ai divieti europei

Si mette a rischio la salute dei bambini per tutelare i vitigni. Meglio prevenzione e diversificazione colturale

Il 1 maggio a Bolzano e Treviso si è svolta la Marcia stop pesticidi, con la quale gli agricoltori hanno chiesto a Regioni, Governo e Unione europea di avviare una drastica riduzione nell’uso di prodotti chimici nelle coltivazioni, largamente diffuso soprattutto in zone interessate da monocolture intensive come il prosecco in Veneto e le mele in Trentino-Alto Adige. Le amministrazioni locali, invece, sembrano andare nella direzione opposta: di recente, diverse Regioni hanno richiesto l’ennesima deroga per un pesticida il cui utilizzo è vietato in quanto particolarmente dannoso per la salute dei bambini.

I vitigni in buona parte del Nord Italia sono infatti colpiti a livello epidemico da una malattia nota come flavescenza dorata. Per contrastarla, il Servizio fitosanitario nazionale e le Regioni hanno chiesto al Ministero della Salute, di cui si attende il parere, una deroga per l’uso del clorpirifos, il cui impiego è vietato dall’Unione europea. Si tratta di un pesticida neurotossico, pericoloso soprattutto per i bambini. Dal 2021 è già utilizzato in deroga nei frutteti contro la cimice asiatica e l’ipotesi è di estenderne l’uso ai vigneti.

Da gennaio 2020, infatti, tutti i Paesi europei hanno dovuto revocare le autorizzazioni per i prodotti fitosanitari contenenti il clorpirifos e il clorpirifos-metile, in precedenza ampiamente utilizzati contro diverse varietà di insetti. 

I danni provocati alla salute umana e ambientale dai pesticidi sono noti. Per quanto riguarda il clorpirifos, nel 2019 l’European Food Safety Authority (EFSA) ha rilasciato un parere alla Commissione europea nel quale sono espresse preoccupazioni per gli effetti sullo sviluppo neurologico nei bambini. Il pesticida, infatti, agisce a danno del DNA causando stress ossidativo e bloccando gli enzimi che intervengono nei processi di replicazione e trascrizione del DNA (e che per questo sono il bersaglio ideale dei veleni).

Tutelare la biodiversità per contrastare gli insetti nocivi

La Regione Veneto ha sottolineato l’intenzione di autorizzarne l’uso solo una volta l’anno, tra giugno e luglio, per colpire il periodo centrale di sviluppo dell’insetto vettore della malattia, il cicadellide Scaphoideus titanus, che compare tra maggio e settembre. 

Tra i sintomi della flavescenza dorata c’è il cambiamento del colore delle foglie, da cui il nome della malattia (©regione.veneto.it)

Sono però diversi i produttori contrari a questa richiesta di deroga in quanto il pesticida andrebbe a colpire tutti gli insetti, comprese le api, oltre a mettere a rischio il percorso biologico di molte aziende.

Uno dei fronti su cui sarebbe più opportuno intervenire, invece, è la monocoltura agricola, sempre più diffusa anche nel caso dei vitigni per accrescere la produzione vinicola del Paese. Come per il caso del bostrico, però, anche per le coltivazioni la parola d’ordine dovrebbe essere diversificazione: è importante favorire la presenza di siepi, filari di alberi e porzioni di bosco attorno alle coltivazioni, così da tutelare la biodiversità e bilanciare la presenza di insetti nocivi.

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