Neve, pioggia, portate e accumulo idrico nei grandi laghi dell’intero bacino idrografico presentano gravi anomalie. E le temperature aumentano.
Pochissima neve
Secondo i dati della Fondazione Cima nel bacino idrografico del fiume Po il deficit di neve è del -66%.
I livelli nivologici in montagna sono analoghi a quelli che, negli ultimi dodici anni, si presentavano
mediamente attorno a giugno. I mesi di anticipo, qui, sono circa tre.
Precipitazioni scarse, temperature alte
Nel mese di febbraio le precipitazioni sono state particolarmente scarse nel territorio lombardo. In Piemonte, ad eccezione del cuneese, il dato ufficiale dell’Arpa conferma un’ anomalia delle piogge fino a -85%. Nell’intero distretto idrogeografico solo la Romagna presenta un valore di precipitazione accumulata prossimo al valore medio di riferimento.
Anche le temperature sono state superiori alla media: di 2/3°C in Piemonte e Lombardia, meno di un grado in Emilia Romagna.
Portate da “siccità estrema”
L’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel bacino del Po, emesso dall’Autorità di bacino (ADBPo) conferma il deficit idrico, attestato da tutti gli indicatori.
Le portate rilevate nelle stazioni lungo l’asta del Po rimangono, al 6 marzo, ancorate ad uno stato di estrema o media gravità, con valori di portata di molto inferiori alla media storica mensile. Le situazioni più critiche sono registrate a Piacenza e alla stazione di Pontelagoscuro (Fe) con condizioni idrologiche di “siccità estrema”. Il fiume Tànaro, nel territorio del Comune di Alba (CN), ha evidenziato un calo di portata rispetto alla media fino a -70%.
Laghi mai così vuoti negli ultimi anni
Rispetto al massimo valore di invaso le percentuali di riempimento sono: 41,5% per il Lago Maggiore, 17,8% per il Lago di Como, 20,8% complessivamente per il Lago d’Iseo e il Lago d’Idro, 25% per il Lago di Garda. L’ente regolatore del Lago Maggiore conferma la scarsità di risorsa nei bacini di valle come mai negli ultimi 16 anni.