È stato recentemente arrestato il professor Ismail Mashal, che si è opposto al bando imposto dal Governo talebano all’istruzione delle donne sia nelle università che nelle scuole secondarie.
Come riportato, nel Paese non si ferma l’oppressione nei confronti delle giovani donne che hanno perso il diritto allo studio con il divieto emanato dal Ministro dell’istruzione superiore lo scorso dicembre, che ha ordinato alle università pubbliche e private di vietare alle donne la frequenza.
Mashal, che dirigeva un’università privata a Kabul frequentata da 450 studentesse, aveva interrotto tutti i corsi e chiuso l’università affermando che “‘l’educazione è per tutti o per nessuno”, in aperta critica al divieto dei talebani.
Nelle sue apparizioni sui media locali e sui social media ha strappato in pubblico i suoi documenti accademici e affermato che gli uomini dovrebbero protestare per le restrizioni imposte alle donne e accompagnare le loro figlie a scuola anche se sono chiuse. Queste azioni, compresa la distribuzione di libri gratis nelle strade, gli è costata la libertà e mette a rischio la sua vita.
Le donne e le ragazze in Afghanistan continuano a protestare da oltre cinque mesi chiedendo il diritto all’istruzione ma anche loro rischiano arresti e violenze.