“Le Comunità energetiche contro la crisi. Empatia, tecnologie e territori per una economia a misura d’uomo”. L’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola e Gruppo Tea, si terrà a Mantova il 2 dicembre, e sarà l’occasione per fare il punto sulle Comunità energetiche, grazie anche alla presentazione dei dati della ricerca condotta dalla Fondazione in collaborazione con Ipsos Italia.
Di Comunità energetiche ci siamo già occupati, perché la gestione dal basso, lungi dall’essere una scelta un po’ naive di gruppi alternativi, è una soluzione possibile anche su larga scala alla crisi energetica, che sta mettendo in ginocchio il Pianeta ed è alla base di conflitti internazionali e impoverimento di gruppi crescenti di popolazione. È una soluzione che comporta alte competenze tecnologiche, sofisticati modelli organizzativi – come documenta l’esperienza dell’Università di Bologna, e richiede quadri normativi chiari.
Non solo, proprio la peculiarità di essere costituita “dal basso” rimette in campo valori di solidarietà e risposte alla crisi sociale di cui c’è crescente bisogno, come nel caso della Comunità energetica di Napoli est sostenuta da Legambiente Campagna.
In questo quadro complessivo, il caso della Comunità energetica della Cooperativa Castello di Ferrara è particolarmente interessante perché da un lato coinvolge una realtà strutturata di centinaia di appartamenti e dall’altro ha un forte taglio sociale che si esplica anche in altre iniziative.
La svolta “sociale“della cooperativa Castello
Nel 2019, per venire incontro alle esigenze sociali e sanitarie della propria base sociale, caratterizzata da forte invecchiamento, aumento dei nuclei monofamiliari e aumento della presenza di malattie croniche, la cooperativa ha promosso diverse iniziative orientate ad una maggiore attenzione ai bisogni sociali e sanitari dei propri associati: inaugurando uno sportello di orientamento ai servizi sociali e ospitando nei locali commerciali cooperative sociali e associazioni di volontariato.
Nel 2021 è stata inaugurata una innovativa “medicina di prossimità“ con un gruppo di giovani medici di famiglia affiancati da “infermieri di comunità”. Queste iniziative, approvate in diverse assemblee dei soci, hanno contribuito a ridisegnare la mission della cooperativa rappresentando una vera e propria “svolta sociale”, che ha affiancato ai tradizionali servizi abitativi (assegnazione alloggi, manutenzioni fabbricati, gestioni condominiali), l’offerta di servizi socio-sanitari per i soci e per gli abitanti dei quartieri limitrofi.
La svolta “green” della cooperativa
Oltre alle attività sociali la cooperativa ha avviato, nel 2019, un programma di riqualificazione energetica dei fabbricati di più vecchia costruzione (fine anni Settanta) finalizzati al risanamento strutturale e al risparmio energetico, che ha riguardato cinque fabbricati comprendenti oltre 250 alloggi. Gli interventi hanno già prodotto una risparmio di consumi del -17% e una riduzione di Co2 emessa di circa 48.000 kg/anno, equivalenti alla capacità di assorbimento di 3.200 alberi.
A questi interventi si sono affiancati nel 2021/22 altri due interventi di riqualificazione per ulteriori 193 alloggi.
Si è trattato di una vera e propria “svolta verde” per la Cooperativa, i cui benefici ambientali ed economici verranno rendicontati annualmente in uno specifico “Bilancio di sostenibilità ambientale”.
Ad integrazione e completamento di tali politiche ambientali ed energetiche, la Cooperativa Castello intende procedere nel 2023 all’installazione di impianti fotovoltaici e batterie di accumulo su tutti i fabbricati della cooperativa, avvalendosi delle opportunità fornite dalla recente normativa istitutiva delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer).
Comunità energetica rinnovabile
Nel 2021, con le agevolazioni previste dal Superbonus 110%, la Castello ha avviato i progetti di riqualificazione energetica di altri quattro fabbricati con 221 appartamenti.
In forza dell’esperienza già fatta con l’introduzione dei primi due impianti di pannelli fotovoltaici finanziati con il Superbonus, La Cooperativa Castello, intende ora potenziare la propria produzione di energia elettrica rinnovabile installando impianti di pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo sui tetti e sulle terrazze in tutti i complessi condominiali di cui è proprietaria, e promuovendo la costituzione di Cer, aperte alla partecipazione di cittadini, Cooperative sociali, Enti locali e Pmi.
Le finalità di questo progetto sono diverse:
a) raggiungere l’autosufficienza energetica dei plessi condominiali della cooperativa;
b) consentire un risparmio nella bolletta elettrica dei soci che intendono associarsi alla Cer in qualità di utenti/consumatori;
c) ottenere un beneficio ambientale sotto forma di riduzione delle emissioni di gas serra per le comunità di insediamento;
d) rafforzare la rete di relazioni comunitarie della cooperativa con Enti locali e operatori economici e sociali del territorio.
Una struttura complessa
La struttura legale ed amministrativa ipotizzata per le Cer promosse dalla Castello prevede la costituzione delle stesse in forma cooperativa o consortile a cui possono essere associati, oltre alla stessa Cooperativa Castello, in qualità di producer altri soggetti giuridici, quali cooperative sociali, Enti locali o Pmi, che installino gli impianti di produzione sui loro fabbricati (residenze sanitarie per anziani, scuole ed asili nido, edifici pubblici, capannoni industriali ecc.).
Come consumer sono associati soggetti privati, a partire dagli stessi soci assegnatari della cooperativa e cittadini residenti nello stesso quartiere. La Coop Castello, avvalendosi di proprio personale, gestirà gli impianti, la rendicontazione degli autoconsumi condominiali e dei flussi di energia condivisa, avvalendosi di apposite piattaforme digitali capaci di monitorare la dinamica produzione-consumo di energia, oltre alla gestione della governance delle Cer costituite.
È prevista l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici dotando tutti i soci della Cer (e della cooperativa Castello) di una tessera ricaricabile che consenta loro di prelevare energia condivisa (eccedente l’autoconsumo) per autoveicoli elettrici in qualunque plesso condominiale siano installate.
Dalla crisi per la guerra in Ucraina all’autosufficienza e surplus
La progettazione delle Cer, prevista inizialmente dopo il 2023, ha subito un’accelerazione imposta dalla emergenza energetica connessa alla invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, provocando rincari del gas e dell’energia elettrica che stanno mettendo in difficoltà, oltre ai soci, la stessa Cooperativa.
Gli impianti di produzione installati,tenendo conto della stagionalità della produzione, potrebbero coprire, grazie anche alle batterie di accumulo, tutti gli attuali consumi condominiali (autoconsumo) e di generare un surplus nei mesi estivi.
Il surplus di energia prodotta (equivalente all’80% del fabbisogno dei soci) verrebbe condivisa tra i componenti della Cer o utilizzata per riscaldare l’acqua calda sanitaria tramite l’introduzione di pompe di calore integrate con la produzione del Teleriscaldamento negli edifici della zona Est-Doro e con la produzione della centrale a metano nella zona di Ippolito Nievo.
In questo modo si contribuirebbe quindi in maniera sensibile anche alla riduzione dei costi delle bollette energetiche (Calore e Acqua calda sanitaria) dei soci della cooperativa, oltre a contribuire alla riduzione delle bollette elettriche.
Benefici ambientali
I benefici ambientali attesi, solo con la prima fase del progetto potrebbero contribuire a ridurre in un anno le emissioni di gas-serra in misura equivalente a: 940 barili di petrolio; 365 Ton. di Co2 non emesse; Assorbimento di Co2 di 18mila alberi.
Dopo la costituzione delle prime due Cer si potrà verificare l’estensione delle stesse interessando altri della Cooperativa fabbricati localizzati in quartieri limitrofi (Barco e Pontelagoscuro) nella zona nord e ad altri tre fabbricati localizzati in zona sud, coprendo così il fabbisogno energetico di tutti i complessi condominiali della cooperativa nel Comune di Ferrara.
Una terza Cer potrebbe essere realizzata nel Comune di Copparo dove la cooperativa è proprietaria, di 32 che potrebbero ospitare pannelli fotovoltaici fino a 120Kwh sui tetti dei fabbricati. A questa nuova Cer si è reso disponibile ad associarsi come produttore e consumatore il Comune di Copparo che intende mettere a disposizione diversi edifici scolastici ed edifici adibiti a servizi di pubblica utilità su cui installare pannelli fotovoltaici.
Infine nel Comune di Comacchio dove la cooperativa è proprietaria di diversi condomini con un totale di 79 alloggi. A questa Cer potrebbe aggregarsi anche la cooperativa di abitazione a proprietà indivisa Treponti (amministrata dalla coop. Castello) che è proprietaria di un condominio con sessanta alloggi.