La detenzione in Italia sconta da tempo ritardi che con il passare degli anni appaiono insopportabili e in contrasto netto con la lettera e lo spirito della Costituzione. Nel nostro Paese, la condanna e la carcerazione sembrano indissolubilmente legate, mentre si sottovaluta l’importanza delle misure alternative alla vita reclusa.
Questi temi sono al centro della “Conversazione” organizzata da Ferrara sostenibile 2030 al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara il 10 novembre alle ore 17.30. Un’occasione per ascoltare le opinioni di chi direttamente si misura con il problema del carcere da punti di osservazione differenti ma tutti allo stesso modo coinvolti.
Interverranno, coordinati da Stefano Cavallini di Ferrara sostenibile 2030, Pietro Buffa, direttore generale Formazione, Dipartimento amministrazione pena, Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara, Paolo Li Marzi, segreteria regionale Uil Pa Polizia penitenziaria, Roberto Cavalieri, Garante regionale dei detenuti dell’Emilia Romagna e Giacomo Berdondini, presidente regionale Federazione rugby.
La necessità di affrontare urgentemente il problema, secondo l’associazione ferrarese che organizza l’incontro nel quadro delle sue numerose iniziative suggerite dall’Agenda Onu 2030 sullo sviluppo sostenibile, è resa evidente dal fatto che la recidiva nel nostro Paese sfiora il 75%, il che significa che “gli anni di Carcere puniscono il colpevole ma non ne promuovono il recupero”.