Mai come durante il periodo pandemico la fiducia nella scienza è stata così elevata. Durante Covid-19, i rapporti di fiducia sono stati messi a dura prova. Eppure, nel Mondo, i cittadini hanno rafforzato la loro fiducia nella ricerca scientifica, nelle istituzioni di ricerca e negli scienziati.
È quello che segnalano numerose ricerche internazionali, sovvertendo i commenti di numerosi osservatori e le discussioni che imperversano nei media a proposito della fiducia pubblica nella ricerca scientifica e negli scienziati.
Sale la fiducia nella scienza nel Mondo
Il Wellcome Global Monitor 2020 ha mostrato che, a livello globale, coloro che dichiarano di fidarsi “molto” degli scienziati sono passati dal 34% nel 2018 al 43% del 2020.
L’aumento maggiore si registra nella regione dell’Asia orientale, si è rafforzata nei Paesi europei mentre rimane stabile in Russia e nelle aree caucasiche.
Nel 2020, mentre l’epidemia si stava trasformando in pandemia, il Pew Research Center ha rilevato un elevato tasso di fiducia nell’operato degli scienziati in venti Paesi del mondo: in Italia, il 33% dei cittadini ha dichiarato di riporre molta fiducia negli scienziati.
Nello stesso anno, lo studio Kantar ha chiesto quali fossero le fonti di informazioni di cui ci si fidava maggiormente per ricevere notizie sull’andamento della pandemia: gli “scienziati” sono stati la fonte più citata (41%), precedendo le autorità sanitarie nazionali (34%) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (24%).
L’Europa si fida della scienza
Sebbene appaia interessante fare un confronto tra Paesi utilizzando rilevazioni così differenti, un gruppo di ricercatori nel campo degli studi sui rapporti tra scienza e società ha uniformato l’impostazione metodologica e condotto una ricerca in quattro Paesi europei: Germania, Svezia, Italia e Irlanda. Il team internazionale ha condotto alcune rilevazioni durante il periodo pandemico che confermano un generale aumento del livello di fiducia nella scienza tra i cittadini europei.
In Germania, le rilevazioni condotte da Wissenschaft im Dialog mostrano una crescita della fiducia nella scienza e nella ricerca: ad aprile e maggio 2020, la fiducia del pubblico nella scienza rispettivamente era pari al 73% e al 66%. Nel 2019 si attestava al 46% mentre nel 2018 era pari al 54% e nel 2017 al 50%.
In Irlanda, lo Science in Ireland Barometer 2020 ha rilevato che l’89% dei cittadini irlandesi si dice fiducioso nei confronti della “scienza” (89%) e l’81% lo è verso gli scienziati. Un maggiore scetticismo è rivolto verso le istituzioni scientifiche private rispetto ai centri di ricerca pubblici.
In Svezia, il monitoraggio condotto da Vetenskap & Allmänhet restituisce un elevato livello di fiducia dei cittadini svedesi nei ricercatori.
Il barometro VA ha evidenziato una correlazione tra il livello di istruzione degli intervistati e il livello di fiducia espresso: i cittadini con un titolo d’istruzione superiore mostrano una maggiore fiducia nella scienza. Inoltre, durante il periodo pandemico si è registrato un livello costantemente elevato di fiducia nei ricercatori che commentavano l’evolversi dell’emergenza.
Nonostante la Svezia abbia assunto un approccio “fallimentare” per il contrasto alla pandemia (relativamente, perlomeno, ai suoi vicini), l’87% degli svedesi ha dichiarato di avere un livello abbastanza alto o molto alto di fiducia nei ricercatori.
Gli italiani “votano” a favore della scienza
Durante un intervento nel novembre 2021, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito l’elevato tasso di vaccinazioni nel nostro Paese «un referendum sulla scienza e sul suo valore. Questo referendum vede la scienza in vantaggio per 9 a 1».
Ma davvero gli italiani sono così fiduciosi nella scienza? In Italia, la fonte principale dei dati sulla fiducia nella scienza è l’Osservatorio Scienza e Tecnologia di Observa che dal 2003 conduce un monitoraggio annuale sulle percezioni del pubblico e sugli atteggiamenti nei confronti della scienza e della tecnologia.
I dati mostrano che la fiducia nella scienza e negli scienziati nel nostro Paese è molto elevata ed è cresciuta costantemente negli anni, indipendentemente dalla pandemia. I dati dall’Osservatorio confermano le tendenze internazionali, mostrando livelli elevati e crescenti di fiducia nella scienza.
Gli scienziati sono la figura professionale su cui è riposta maggiore fiducia (il 65%) e prevalgono ampiamente su altre categorie professionali e l’idea che i benefici della ricerca scientifica superino i potenziali rischi è aumentata di oltre 14 punti percentuali negli ultimi dieci anni.
In sintesi, i risultati comparati mostrano che la fiducia del pubblico nella scienza è stata stabile – quando non addirittura aumentata – durante la pandemia di Covid-19. Occorre però distinguere tra la fiducia nella scienza in generale e la propensione alla vaccinazione anti-Covid che merita un discorso a parte.
Vaccini: conta di più la fiducia nelle istituzioni
Nel corso dell’emergenza pandemica, si è spesso proiettato sui cittadini un pregiudizio descrivendoli come facile preda dell’informazione inaffidabile e di comportamenti potenzialmente pericolosi per la propria salute, fino al rifiuto delle vaccinazioni.
Un ampio studio internazionale ha sottolineato il nesso tra fiducia nelle istituzioni e orientamento alle vaccinazioni, riscontrando i livelli più bassi nei Paesi dell’Europa dell’est che presentano i più bassi tassi di vaccinazione e la minor fiducia nelle istituzioni.
Come hanno evidenziato i dati, in tempi di incertezza, infatti, il tema centrale è proprio quello della fiducia nelle istituzioni e nelle capacità operative dei soggetti chiave. La fiducia nella scienza è un rilevante fattore che fa da sfondo a varie questioni, vaccinazioni incluse.