Simon Kofe, Ministro degli esteri di Tuvalu, piccolo Stato insulare nell’Oceano Pacifico, ha lanciato un grido d’allarme nel corso degli incontri COP26 inviando un videomessaggio durante il quale parla con le gambe sommerse dal mare fino alle ginocchia.
Il mare che cresce per effetto del surriscaldamento globale minaccia la sopravvivenza dei piccoli stati insulari, e Kofe nel suo messaggio ha evidenziato come, paradossalmente, i piccoli atolli del Pacifico maggiormente a rischio siano in realtà i meno responsabili dell’emergenza climatica.
Secondo la World Bank, il livello del mare sta crescendo di circa cinque millimetri all’anno per effetto del cambiamento climatico. Il ministro Kofe ha chiesto ai capi di Stato presenti al COP26 di rispettare l’obiettivo relativo al contenimento dell’aumento medio della temperatura globale. Se questo obiettivo non sarà raggiunto, il livello dell’Oceano Pacifico aumenterà da mezzo metro a più di un metro (1.1) entro il 2100, sommergendo anche i nove atolli dell’arcipelago polinesiano.