L’Italia è uno dei paesi in cui si consuma più acqua in bottiglia: 200 litri all’anno pro capite contro i 118 in media nei paesi dell’Unione europea. Si stimano circa otto miliardi l’anno le bottiglie di plastica con impatto ambientale rilevante, oltre a una spesa non trascurabile.
Un contributo significativo alle oltre 3.300 tonnellate (55 kg pro capite) di rifiuti di plastica prodotti annualmente in Italia, coi quali il nostro Paese si colloca fra i maggiori produttori in Europa, dopo Regno unito (96 kg pro capite) e Germania (81 Kg pro capite) e al tredicesimo posto a livello mondiale dove gli Stati uniti sono primi con ben 130 Kg di rifiuti a persona.
Il 5 maggio 2021, giornata mondiale dell’ambiente, ammontavano a 813.092 i kg di plastica recuperati in Italia grazie ai volontari dell’associazione Plastic Free ODV onlus. Attiva da luglio 2019, l’associazione conta oltre 900 referenti a livello nazionale e una forte radicazione nel ferrarese dove recentemente si è svolta l’iniziativa di raccolta e sensibilizzazione “Un PO prima del mare” che ha coinvolto cinquanta Comuni rivieraschi.
Una ricerca condotta lo scorso febbraio da Toluna per Culligan International ha analizzato gli stili di consumo in tema di acqua e sostenibilità nell’anno della pandemia, in 11 Paesi. In Italia il 76% degli intervistati si dichiara pronto a ridurre il proprio utilizzo di plastica monouso, ma fatica a cambiare le vecchie abitudini: il 59% del campione preferisce continuare a consumare acqua minerale in bottiglia a casa e il 66% fuori casa. L’arrivo della pandemia ha comportato un ulteriore aumento del consumo di acqua in bottiglia cresciuto, in Italia, del 2% rispetto all’anno precedente.
L’Unione europea si propone di incentivare un minore consumo di acqua in bottiglia, aumentando e migliorando la fiducia nell’acqua del rubinetto, e auspica un risparmio per le famiglie dell’UE di più di 600 milioni di euro all’anno oltre a una riduzione dei rifiuti di plastica con un evidente impatto positivo sull’ambiente.
A Bologna Plastic free è già realtà
A Bologna l’associazione di promozione sociale Strada sociale (Ss) ha recentemente sottoscritto un patto di collaborazione col Comune per la realizzazione di un progetto di sensibilizzazione ambientale denominato “Bologna Plastic Free”. Il progetto, patrocinato da Legambiente, prevede il coinvolgimento del tessuto sociale cittadino e degli operatori economici, finalizzato alla riduzione della plastica monouso e conta già una ventina di aderenti tra baristi e ristoratori.“ L’associazione di promozione sociale Strada sociale- ha dichiarato ad Agenda 17 Nino Iorfino, presidente e socio fondatore di Strada sociale – è nata da una lunga esperienza di cittadinanza attiva a Bologna e intende diffondere su scala cittadina alcuni progetti di educazione ambientale con modalità partecipative, coinvolgendo residenti, city-users e operatori economici. Il primo di questi progetti è ‘Bologna Plastic Free’ che mira a ridurre il consumo di plastica monouso dei contenitori alimentari e delle bottiglie di acqua minerale.”
L’associazione Strada sociale ha di recente sottoscritto un patto di collaborazione col Comune di Bologna che prevede la realizzazione di progetto di sensibilizzazione ambientale che prende il nome dal progetto – Bologna Plastic Free – e prevede una numerosa serie di interventi.
Tra questi sono previste attività di comunicazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale e di divulgazione scientifica sul tema dell’inquinamento da plastica, da realizzare privilegiando le piattaforme digitali. A queste si aggiungono tavoli informativi pubblici e laboratori di autoproduzione, riciclo e riuso per adulti e bambini da realizzarsi con le garanzie di sicurezza per la salute pubblica richieste dall’emergenza Covid-19.
E’ altresì prevista la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle attività commerciali (principalmente di somministrazione) per la riduzione dell’ impiego della plastica monouso e dei materiali compostabili. Ogni locale che voglia diventare una postazione di rifornimento di acqua per le borracce personali ed entrare a fare parte della rete, può inviare richiesta di adesione online. Accettata la richiesta il locale sarà riconoscibile attraverso una vetrofania con il logo “Bologna Plastic Free” e verrà inserito nella guida online.
E’, infatti, disponibile una mappatura dinamica (geo-localizzata) degli esercizi pubblici in cui è possibile ricaricare gratuitamente bottiglie e borracce, oltre alle tradizionali fontanelle di acqua potabile funzionanti e delle “case dell’acqua.”
“La realizzazione delle casette dell’acqua – secondo Iorfino – sarà utile a convincere a usare l’acqua del sindaco, come viene chiamata l’acqua di acquedotto, anche a chi non la ama a causa del sapore di cloro o la preferisce gassata. Riceverà un prodotto simile all’acqua in bottiglia ma molto meno costoso e impattante dal punto di vista ambientale.”
Attualmente l’iniziativa Bologna Plastic-Free conta già una decina di aderenti tra baristi e ristoratori. In prospettiva verranno segnalati anche i negozi che offrono soluzioni di acquisto “alla spina” per alimenti e detergenti.
Il progetto garantirà, inoltre, attività di consulenza e supporto informativo per l’eliminazione della plastica monouso dai distributori di alimenti e bevande, mense scolastiche, comunità, enti, e aziende private oltre alla realizzazione di piccoli e grandi eventi in modalità plastic-free.
E’ prevista la concessione gratuita del logo “Bologna Plastic Free” per contrassegnare bicchieri e altro materiale ecosostenibile a progetti ed eventi realizzati d’intesa con il Comune che a sua volta metterà a disposizione una serie di agevolazioni per la diffusione del progetto in ambito cittadino.
Il progetto prevede anche la realizzazione di borracce metalliche personalizzate con il logo “Bologna Plastic free” da distribuire con modalità concordate con l’amministrazione comunale. A tal proposito viene sottolineata l’importanza di garantire materiali idonei all’uso per le borracce e fornire indicazioni agli utenti per la loro regolare pulizia e manutenzione.